sabato 9 luglio 2016

Quello che non uccide


Va bene: Lisbeth Salander è tornata (in realtà nel libro c'è molto più Mikael Blomkvist che non la nostra hacker preferita), ma non è la stessa cosa. David Lagercrantz, giornalista noto per la biografia del calciatore Zlatan Ibrahimovic, si è preso il fardello di proseguire la saga "Millenium", dello sfortunato Stieg Larsson (morto a 50 anni, dopo aver scritto i 3 bestsellers: Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta) e ha prodotto un buon libro (“Quello che non uccide” Marsilio editore), ma la magia di Lisbeth e Stieg non si è ricreata.

Larsson, scomparso all'improvviso nel 2004, intendeva realizzare dieci volumi con protagonisti la giovane e insolita ragazza e Mikael, il fascinoso co-fondatore della rivista d’inchiesta Millennium, ma la morte prematura ha interrotto il progetto del giornalista svedese. Nonostante ci fossero bozze di altri romanzi (e la conferma è della compagna di Larsson, Eva Gabrielsson), gli scritti erano troppo incompleti per essere pubblicati. Ma gli eredi di Larsson, (il padre Joakim e il fratello Erland) hanno ingaggiato un nuovo scrittore per la realizzazione del quarto capitolo della saga: David Lagercrantz. E Lagercrantz ha cercato di ricreare le atmosfere e i personaggi di Larsson, ma il sapore è un altro: i due protagonisti hanno personalità meno complesse e interessanti degli originali, di cui riescono a mantenere il fascino solo grazie al nome.

LA TRAMA

Frans Balder, scienziato nel campo dell’intelligenza artificiale, sa di rischiare la vita per le sue scoperte, ma vuole riconciliarsi con il figlio autistico, August, abbandonato anni prima. Torna in patria, e - dopo aver scoperto alcune doti eccezionali del figlio - viene ucciso, poco dopo aver però contattato il giornalista d'inchiesta Mikael Blomkvist, che si mette sulle orme degli assassini e di una bellissima donna...

sabato 14 novembre 2015

Senza luce, di Luigi Bernardi


Quattro storie che si intrecciano mentre un piccolo paese dell'hinterland di Bologna è senza luce. Un fatto di cronaca vero (nel giugno 2005, un anziano squilibrato si mette a sparare dalla finestra uccidendo alcune persone, le forze di polizia che decidono di togliere l'energia elettrica all'intera cittadina) nel quale si innesta la finzione narrativa: cento minuti, quattro situazioni segnate dal buio: "Senza luce", ottimo romanzo di Luigi Bernardi per Perdisa Pop Editore.

Mario, un dirigente comunale, cerca di sedurre la sua vicina di appartamento, Federica, che fa l'infermiera. Il professor Umberto affronta l'emergenza con la sua famiglia - la moglie e i 2 figli adolescenti - proponendo un gioco che metterà a rischio la stessa coesistenza familiare. Nel bar di Loretta ci si industria per continuare le partite a carte e a biliardo, ma fra gli avventori si celano tanti segreti. Intanto, Domenico, uno scrittore solitario, si prepara a mettere in atto un proposito che rimanda da anni.

L'AUTORE

Luigi Bernardi è nato nel 1953, a Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna. Ha creato e diretto case editrici, riviste e collane di libri e di fumetti. Attualmente è scrittore e consulente editoriale. Ha scritto alcuni testisui rapporti fra crimine e contemporaneità, fra i quali A sangue caldo (DeriveApprodi, 2001), Pallottole vaganti (DeriveApprodi 2002), Il male stanco (Zona 2003). Come narratore ha pubblicato il romanzo Tutta quell’acqua (Dario Flaccovio, 2004), la trilogia di storie criminali Atlante freddo (Zona, 2006), alcune raccolte di racconti fra cui Erano angeli (Fernandel, 1998),  La foresta dei coccodrilli (Castelvecchi, 1998; Perdisa, 2007) e Complicità (Mobydick, 1999). Per il fumetto ha sceneggiato Habemus Fantomas (disegni di Onofrio Catacchio, edizioni BD, 2008), prima parte della trilogia Non temerai altro male. 

venerdì 20 settembre 2013

L'undicesima ora, di James Patterson


Torna in libreria uno dei re del thriller, James Patterson, ma questa volta lo scrittore statunitense, celebre per i romanzi con l'investigatore Alex Cross, per la "serie" de "Le donne del club omicidi" (con Andrew Gross e Maxine Paetro) segna il passo. Non convince proprio il suo "L'undicesima ora", edito da Longanesi: scontato, banale, noioso, creato a tavolino e senza un briciolo di suspance nè pathos. Continua, nel titolo, il richiamo al numero di pubblicazioni della serie (Primo a morire, Seconda chance, Terzo grado per arrivare a Il sesto colpo, Il settimo inferno o L'ottava confessione, anche questo, francamente, una liturgia che sa di trito e ritrito), ma da un autore che ha venduto oltre 300 milioni di copie ci si aspetta di più.

Lo scrittore più ricco del mondo, prolifico come più non si può (fra le altre serie ricordiamo anche quella di Maximum Ride, di Michael Bennett,di Daniel X) questa volta mette al centro delle indagini del detective Lindsay Boxer (peraltro in dolce attesa), un famoso attore di Hollywood, noto playboy, ricco e affascinante, accusato - dieci anni prima - dell'omicidio della moglie. Nel parco della sua villa vengono trovate due teste di donna, mentre un giustiziere misterioso decide di sterminare gli spacciatori della città..... 

domenica 31 marzo 2013

L'inverno del mondo, di Ken Follett


Secondo capitolo della trilogia Century per il prolifico autore inglese Ken Follett, sempre per Mondadori: "L'inverno del mondo". Dopo il magnifico "La caduta dei giganti", continua l'epopea delle famiglie dei protagonisti, dalla repubblica di Weimar agli anni immediatamente successivi alla II guerra mondiale. In questo volume, i figli di chi ci aveva fatto sognare un paio d'anni fa, ma il pathos non è lo stesso: i giovani Williams, von Ulrich, Peskov, Dewar e Fitzherbert - inglesi, tedeschi, russi, e americani  - non hanno il fascino dei loro genitori. Le loro cinque famiglie, legate l'una all'altra negli anni bui del ventesimo secolo, attraversano i 15 anni fra il 1933 e il 1948, con il conflitto internazionale che domina la scena, coinvolgendo tutti nelle vicende principali della guerra, da Berlino a Londra a Pearl Harbour, da Mosca a Hiroshima. Aspettiamo speranzosi la conclusione della saga, nel 2014. Si sa solo il titoloin inglese: "The edge of eternity"....

Ken Follett è nato a Cardiff nel 1949 e vive a Londra. Laureato in filosofia, ha lavorato come giornalista. Tra i suoi romanzi, uno più bello dell'altro, ricordiamo I pilastri della terra e Mondo senza fine, Il terzo  gemello, La cruna dell'Ago, Sulle ali delle aquile, Un letto di leoni, Codice a zero, Le gazze ladre, Il volo del calabrone, Nel bianco e Mondo senza fine.

domenica 29 gennaio 2012

La felicità di Emma, di Claudia Schreiber

La rude Emma abita da sola in un angolo sperduto della campagna tedesca. È indipendente, forte, ma i compaesani la credono invece diversa, un po' matta. Alleva maiali e li macella, con amore, perchè sono l'unica compagnia affettuosa che da sempre l'accompagna (Sua madre: “passi minacciosi che si avvicinavano”. Suo padre: “passi codardi che si allontanavano”). Ma sta per perdere la fattoria per debiti. Max è un impiegato che fino a 40 anni non ha mai vissuto; quando scopre di avere un male incurabile, decide di scappare con il denaro rubato all'azienda del suo migliore (e unico) amico. Il destino li fa incontrare e li rende finalmente, stranamente completi.

“Per gli animali la cosa peggiore è la paura di morire, non la morte in sé”.

Delicato, commovente, a tratti surreale, "La felicità di Emma" (Keller editore) è un piccolo libro perfetto, che sviscera, come fa Emma con i suoi maiali, le personalità dei protagonisti, con momenti di comicità e drammaticità alternati e sincroni.

sabato 26 novembre 2011

Agente Sacrificabile, di Filippo Colizza


Un giovane ufficiale della Marina Italiana, Alessandro Trevi, si trova coinvolto in una corsa contro il tempo tra Marsiglia, Tunisi, Roma e Algeri, alle prese con una rete criminale che minaccia di far esplodere l'intero Maghreb. "Agente Sacrificabile", il thriller pubblicato per Mondadori da Filippo Colizza (36enne ex ufficiale di Marina, responsabile della Sezione Ricerca e Sviluppo del Centro Intelligence Interforze del ministero della Difesa), è una spy-story di altissimo livello, dove i numerosissimi tasselli si incastrano perfettamente, dal primo all'ultimo, durante la storia. Uomini misteriosi (è difficile capire chi è il buono e chi il cattivo), donne belle e determinate, un giovane agente - che non sa di essere "sacrificabile" - con grande senso del dovere e dell'onore, un capo intelligente e determinato: un libro che tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

mercoledì 1 aprile 2009

"I Barbari" di Alessandro Baricco

Che spettacolo, Baricco! Questa volta si era inventato un romanzo pubblicato a puntate su un quotidiano, come si faceva tanto tempo fa, soprattutto in America. E in gamba anche il sornione Ezio Mauro, direttore di "La Repubblica", che ben volentieri lo ospita fra le sue pagine. Per i distratti - o per chi non legge Repubblica, dapprima l'editore Fandango e poi Feltrinelli hanno pubblicato - questa volta per intero, il romanzo "I barbari. Saggio sulla mutazione". Un titolo che, mi rendo conto, non attrae "d'acchito" il lettore, ma che è esattamente quello che c'è dentro: l'analisi tagliente, lucida, estremamente intelligente, ironica e comprensiva, di quanto è cambiata e continua a cambiare la nostra civiltà, e di quante mutazioni si siano succedute nei secoli.

"E' un viaggio per viandanti pazienti, il libro", scrive Baricco all'inizio del suo. Ed è proprio così. Con lentezza (noi non siamo barbari dopotutto....) si devono assaporare lo stile e i pensieri di uno dei nostri maggiori scrittori contemporanei, seguendone la logica e l'intuizione, che ci portano a capire il motivo per cui spesso ci troviamo disorientati ed estranei dal contesto in cui viviamo. Forse. Perché se chi legge è "un barbaro" - e non c'è niente di male nell'esserlo, anzi, da un certo punto di vista è una fortuna, visto che sono i barbari ad uscire vincenti da questa specie di battaglia, quelli che stanno scrivendo il nuovo modo di pensare e la nuova storia - potrebbe non capire né il senso del saggio né riconoscersi nel racconto.

Il libro è diviso in capitoli e paragrafi, e alla fine ci sono sia alcune simpatiche note esplicative (a cura di Sara Beltrame e Cosimo Bizzarri) su personaggi e situazioni evocate (da "Addio alle armi" a "de noantri" a "Proust") e date (quello che si leggeva sulla stampa in corrispondenza di ogni puntata pubblicata sul quotidiano, dal 12 giugno al  21 ottobre 2006). Si comincia dalle epigrafi (una dedicata alla "Nona" di Beethoven) per arrivare al vino, al calcio, a google, cercando di capire i vari punti di rottura fra un modo di pensare e un altro, con i suoi esempi e le sue caratterizzazioni. Ma non è un libro da raccontare, "I barbari": non si può svilire il ragionamento dello scrittore e spiegarlo con una prosa che non sia quella personalissima, originale e magica di questo cinquantunenne riccioluto. Quindi vi lascio una frase presa dal capitolo "respirare con le branchie di google"; si parla di come gli ideatori di google, Larry Page e Sergei Brin, abbiano scardinato l'idea di "portale", prevalente nei primi tempi della rete. Questi due ragazzotti dell'Università di Stanford andarono dal loro prof e gli proposero la propria idea per la tesi di dottorato, un nuovo motore di ricerca. E a lui "che non sfuggiva che per programmare un motore di ricerca bisognava innanzitutto scaricare l'intero web su un computer (....), dovette apparire chiaro che quei due gli stavano proponendo di circumnavigare il globo su una vasca da bagno. Io me lo vedo che si lascia andare contro lo schienale e allungando le gambe chiede con un sorrisetto da barone: Intendete per caso scaricare l'intero web? Lo stiamo già facendo, risposero loro. Applausi."

Ah, Baricco, le tue considerazioni, per gioco io le ho estese ai sigari, ai film e .. al viagra! 

Germana Brizzolari